La tecnologia per distruggere o disturbare i droni utilizzando onde radio è in fase di sviluppo da parte di diverse aziende. Tra queste ci sono DroneShield, un’azienda australiana che si occupa di tecnologie di rilevamento e disturbo dei droni, e Battelle, un’azienda americana che ha sviluppato un sistema chiamato “DroneDefender” che utilizza onde radio per disturbare le comunicazioni e la navigazione dei droni.
Anche Raytheon, un’azienda di difesa americana, ha sviluppato un sistema chiamato “Phalanx” che utilizza onde radio per rilevare e disturbare i droni. Rafael, un’azienda di difesa israeliana, ha sviluppato un sistema chiamato “Drone Dome” che utilizza onde radio per rilevare e disturbare i droni.
La storia della ricerca e dello sviluppo in questo campo è in corso, con molte aziende e governi che investono nello sviluppo di tecnologie di contrasto ai droni. Alcuni punti di riferimento importanti includono il 2015, quando DroneShield ha sviluppato il suo primo sistema di rilevamento e disturbo dei droni, e il 2016, quando Battelle ha sviluppato il suo sistema DroneDefender.
Il costo di questi sistemi può variare notevolmente, a seconda della tecnologia specifica e dell’applicazione. Ad esempio, il dispositivo di disturbo dei droni portatile di DroneShield può costare intorno ai 15.000 dollari, mentre il sistema DroneDefender di Battelle può costare intorno ai 100.000 dollari.
In Europa, ci sono diverse aziende e organizzazioni che sono coinvolte in attività simili. Tra queste ci sono Thales, un’azienda di difesa francese che ha sviluppato un sistema di contrasto ai droni che utilizza onde radio, e MBDA, un’azienda europea di sistemi di difesa che ha sviluppato un sistema di contrasto ai droni chiamato “CAMM” che utilizza onde radio.
Anche Leonardo, un’azienda di difesa italiana, ha sviluppato un sistema di contrasto ai droni che utilizza onde radio, mentre Rheinmetall, un’azienda di difesa tedesca, ha sviluppato un sistema di contrasto ai droni chiamato “Oerlikon Skyranger” che utilizza onde radio. Saab, un’azienda di difesa svedese, ha sviluppato un sistema di contrasto ai droni che utilizza onde radio.
Le istituzioni di ricerca e le università europee sono anche coinvolte nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie di contrasto ai droni. Ad esempio, il programma Horizon 2020 dell’Unione Europea ha finanziato diversi progetti di ricerca su tecnologie di contrasto ai droni, compreso l’uso di onde radio per rilevare e disturbare i droni.
L’Università di Oxford, il Delft University of Technology e il Fraunhofer Institute sono solo alcune delle istituzioni di ricerca europee che sono coinvolte in questo campo. I paesi europei hanno anche stabilito regolamenti e leggi per contrastare l’uso improprio dei droni, come ad esempio la regolamentazione dei droni dell’Unione Europea, che stabilisce le regole per l’uso dei droni nell’UE, comprese le esigenze di registrazione e formazione dei piloti.